Difficile descrivere, definire e incasellare la sfilata di Gianni Molaro e la sua Art Couture.
Hanno aperto la sfilata una serie di abiti bianchi da sera riccamente ricamati e decorati, dal make-up extra large (fantastiche le super ciglia colorate!), accessoriati con copri spalle altrettanto maxi, con tocchi di colore dal giallo al turchese al fucsia, stranamente 'normali' e che infatti hanno spianato la starada al coup de theatre della seconda parte dello show.
E' andata in scena un'interpretazione personale ed ironica dello stilistica sui nostri tempi.
Tema degli outfit: la crisi.
Una serie di sette look che hanno strappato il sorriso alla platea e appalusi per le modelle a cui e' stato affidato la'rduo compito di camminare e muoversi sulla passerella in mise difficilissime.
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La crisi d'Amore
La crisi di Nervi
La Crisi Economica
La Crisi di Identita'
La Crisi di Pianto
La Crisi Sessuale
La Crisi Mistica
Ho apprezzato molto la volonta' da parte di Gianne Molaro di osare in passerella ed andare oltre quelle collezioni uguali a se stesse stagione dopo stagione, che purtroppo si perpetuano su alcune passerelle romane.
Appurata la sua capacita' stilistica e tecnica, temo pero' che una Art Couture troppo gridata e plateale come quella vista negli outfit della 'Crisi', metta in prima piano la sfilata solo per il sensazionalismo e la notizia che crea, a discapito della collezione stessa e del messaggio che lo stilista vuole lanciare.
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