It's really hard to start explaining the several layers that make up both the exhibition 'Biba and Beyond: Barbara Hulanicki' at the Brighton Museum and Art Gallery and her work, influence and importance. So I'll give you a quick overview of what to expect from the exhibition - that is a MUST SEE - without giving away too much and I'll point you (in another post)what I found deeply interesting and fascinating by someone - like me - that is just sinking into the vintage charm (as you know) and trying to incorporate it in my styling work.
P.S. If you want to see more pictures and maybe read (in Italian?) check my article for Fashion News Magazine.
E' veramente difficile inziare anche solo a spiegare i vari 'livelli' che compongono sia la mostra ''Biba and Beyond: Barbara Hulanicki' al Brighton Museum and Art Gallery sia il suo lavoro, la sua influenza ed importanza. Quindi vi daro' una visione d'insieme di cio' che c'e' da aspettarsi dalla mostra - che BISOGNA andare a vedere - senza svelarvi troppo e vi indichero' (in un altro post)anche cio' che personalmente ho trovato interessante ed affascinante dal punto di vista di chi - come me - ha appena inziato ad essere ammaliato dal fascino del vintage ( come sapete) e che sta cercando di incorporarlo nel proprio lavoro di styling.
P.S. Andate a legger il mio articolo 'istituzionale' sulla mostra, con altre foto su Fashion News Magazine.
The first room (of the three) and section of the exhibition is about Hulanicki childhood, her family moving to Brighton, studying fashion illustration and design and starting her career in fashion both as an illustrator for WWD, Vogue and Tatler and as a designer. She won a competiton for best design in beachwear for the Evening Standard in 1955 and propelled into stardom after she being featured into Daily Mirror article in 1964, together with pink gingham dress and headscarf she designed to go with it, that got 17,000 orders after it was seen in the newspaper.
La prima stanza (delle tre) e sezione della mostra riguarda l'infanzia della Hulanicki, il trasferimento della famiglia in Inghilterra, lo studio di design e illustrazione di moda e gli inzi sia come illustratrice per WWD, Vogue e Tatler sia come designer. Vinse un concorso per designer nel 1955 indetto dall'Evening Standard nella categoria beachwear e divenne una 'celebrity' dopo essere apparsa su un artcolo del Daily Mirror nel 1964, assieme ad un abito di gingham rosa con bandana che accompagnava il testo, che fu ordianto in 17,000 pezzi dopo che fu visto nel giornale.
The second section is about the Biba brand and branding. From the logo, the defining aesthetic of her designs to the thoughtful interior design and visual display of the shops up to the creation of the Biba 'lifestyle' brand through make up, stationery, lentil and coffee tins. Even the staff at the beauty counter had to have a precise look t,hat she carefully draw, and wear an uniform (obvious things now but not in those days).
La seconda sezione riguarda Biba come brand e il suo branding. Dal logo, l'estetica ben definita degli abiti al design e al layout dei negozi, fino ad arrivare alla creazione di un brand di 'lifestyle', attraverso prodotti di make up, oggetti di cartoleria, confezioni di lenticchie e caffe'. Persono lo staff al bancone beauty doveva avere un certo look - stabilito dalla Hulanicki - ed indossare un uniforme ( cose ovvie al giorno d'oggi ma non allora).
Last but not least, in the third section we can see the work of Hulanicki after she lost the Biba trademark and she got back to work ranging from interior design in Miami and fashion collaborations with quite a few brands ( Topshop and George by Asda being the most recent) as well as establishing her own label simply called 'Barbara Hulanicki'.
Infine, nella terza sezione possiamo vedere i lavori della Hulanicki dopo che perse i diritti del marchio Biba e ritorno' a lavoro spaziando tra interior design a Miami e collaborazioni con altri brand ( Topshop e George by Asda le piu' recenti) oltre a fondare un altro marchio tutto suo semplicemente chiamato 'Barbara Hulanicki.
Topshop collaboration
George by Asda collaboration
There is still SO MUCH to say about her and the exhibition but I don't want to be a bore so I suggest you go personally to see it and take it all in - it's quite an effort but it is worth it. In the next post I'll point some interesting and fascinating facts about the exhibition and I'll be less didascalic than this: PROMISE!
Ci sarebbero ancora UN SACCO di cose da dire sulla mostra e su di lei ma non voglio essere noioso quindi vi suggerisco di fare un salto a Brighto - magari nel week end? - e venire a vedere la mostra di persona - e' uno sforzo ma ne vale vermanete la pena. Nel porssimo post vi indichero' alcune cose che ho trovato interessanti e affascinanti e saro' meno didascalico: PROMESSO!
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