Questo post non e' la recensione della sfilata Burberry SS15 di lunedi' 15 settembre, ma il resoconto di come ho personalmente vissuto l'esperienza di essere sotto il pavilion Burberry ed assistere alla sfilata dal vivo piuttosto che in streeaming da casa. (N.d.R. La recensione la trovate online qui su Fashion News Magazine).
Incredulo di aver ricevuto la mail di invito il venerdi' 12 settembre, domenica a lavoro ho comprato un outfit nuvo per l'occasione e lunedi' mattina mi sono avviato da brighton a Londra per la sfilata. Cancelli aperi dalle 12.15 e con inizio sfilata ore 13.
Di classe e semplice il pavilion di Burberry costruito all'interno dei Kensington Garden di Hyde Park, proprio accanto al monumento in memoria del principe Alberto, marito della Regina Vittoria.
Professionali, efficienti ed amichevoli tutti i membri dello staff: dalla security alle pr che controllavano gli inviti e gli accrediti in lista. Nell'emozione di aver passto la' barriera' pr e quindi di essere VERAMENTE all'interno della sfilata Burberry, mi ci vuole piu' di qualche secondo per realizzare che dietro di me c'e' Suzy Menkes alquanto alterata (!) per un disguido tecnico, credo, per la distribuzione del suo 'free newspaper' The Suzy Menkes Report, con le recensioni della giornata precedente. Tutti gli invitati, vip e non, ci siamo mescolati all'ingresso del pavilion, appena sopra le scale, prima di entrare e tra foto e gruppo e selfie sparate sotto il nome del brand, siamo tutti poi entrati, chi seduto e chi in standing.
Le prime impressioni sono state la visione di grandi campiture di colore e un sottofondo (registrato) di cinguettio di uccelli e bosco. Meraviglia. Poi piano piano ho cominciato a studiarmi l'allestimento della location e ho colto il mood della collezione - insetti d'Inghilterra -. Libellule, api, coccinelle e uccelli all'improvviso, con l'ausilio delle sedute colorate formate da file di sgabelli da picnic e il pavimento in rafia, hanno completato la 'cornice' della sfilata. Tutti ad aspettare quindi 'la tela': ovvero la collezione.
Dopo una breve ressa di fotografi per paparazzare Cara e Kate, sedute in prima fila, inzia la sfilata. Una goduria per gli occhi vedere da vicino abiti che sono puro distillato di ispirazione campestre. Un eccellente esempio di come un mood, in mano sapienti, non venga interpretato letteramente ma si concretizzi in una collezione esteticamente piacevole ma anche portabile e adatta al mondo reale.
Avrei voluto avere un sorrisone stampato in faccia tutto il tempo, ma mi sono trattenuto per non fare la figura dell'idiota; tuttavia ho sorriso a 320 denti dentro di me fino a quando sono arrivato a casa un paio di ore dopo ed ancora sorriso se ripenso alla bellissima esperienza vissuta come inviato in Inghilterra per Fashion News Magazine che ringrazio per l'opportunita' datami e con cui collaboro ormai da circa due anni. La moda puo' essere sogno e bellezza anche per chi ne vorrebbe e ne fa una professione. Chi l'ha detto che bisogna essere musoni e tirarsela?
Io ancora sorrido dentro di me!