Partita venerdi' 10 luglio l'edizione estiva di AltaRoma, con una sede istituzionale nuova, il Palazzo delle Esposizioni di Via Nazionale, e un calendario organizzato e diviso in tre sezioni: Fashion Hub, Atelier e In Town. Tre sezioni per tre tipologie di eventi che hanno una velocita' diversa; Fashion Hub invita alla riflessione, cogliendo agganci tra moda e arte e promuovendo nuovi designer con eventi che invitano a vedere da vicino abiti ed accessori, per apprezzarne la qualitae e sopratutto per conoscere meglio le nuove leve. In Town al contrario raccolgie tutti quegli eventi mondani e sociali, interazioni veloci e networking per chi lavora nel settore, per nuovi brand o amanti della moda e dello shpping. Infine Atelier, di cui ci occupiamo in questo post, ovvero le sfilate di AltaModa, fiore all'occhiello della manifestazione.
Nobilta' e glamour hanno dominato in passerella nei primi due giorni con le collezioni di Raffaella Curiel e Rani Zakhem.
Raffaella Curiel omaggia i prossimi 90 anni della Regina Elisabetta II con una collezione ispirata ai fasti della nobilta' Tudor tra 1400 e 1600 che ebbero il loro apice sotto il regno di Elisabetta I. Velluti sete e damaschi richiamano la corsa all'esibizionismo della corte inglese abbondantemente ricamati ed esaltati da vistosi gioielli che per l'occasione sono stati ricreati da Marina Corazzari.
Non mancano i riferimenti 'genderless' agli abiti del tempo. Era normale che le ragazze indossassero abiti maschili ed i ragazzi quelli femminili - usanza teatrale dei tempi di Shakespeare, quando alle donne era proibito recitare, e resa celeberrima da Gwyneth Paltrow in 'Shakespeare in Love'. Infine la Regina Vergine e' ricordata nell'ultima uscita, con un vestito da sposa stamapato con flora e fauna su gonna e corpetto.
Facciamo ora un salto in avanti di tre secoli, dalla corte inglese del 1600 ai set cinematografici dei primi anni del '900 ad Holliwood. Rani Zakhem fa rivivere in chiave contemporanea il glamour delle prime dive del cinema che devono il loro successo a costumisti che esaltarono la loro femminilita' e sensualita'- Jean Louis con Rita Hayworth, Orry Kelly con Jean Harlow e Gilbert Adrian con Marlene Dietrich, per nominarne alcune.
Il filo conduttore della collezione e' la luce, lo splendore e lo scintillio di pietre, pailette e cristalli, che catturano e riflettono la luce, che unite alla leggerezza della seta e dello chiffon vanno a bilanciare corpetti, spacchi e scollature che enfatizzano ed esaltano la silhouette.
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