Sono quasi due settimane che non posto nulla e comunque la 'crisi' e' comiciata tre mesi fa; 3 post ad aprile, 1 a maggio, 2 a giugno e 4 a luglio grazie ad AltaRoma.
Ancora non mi sono dato una risposta definitiva alla domanda 'continuare a postare sul blog ( e scrivere) o no?'
Oltre ad esserci stati cambiamenti nella mia vita lavorativa, personale e socio-politica - trasferimento di sede lavorativa con una mole di lavoro eccessiva, due lutti nella mia cerchia familiare e di amici, oltre al grande shock della Brexit che, vissuta dall'interno da un giorno all'altro ha buttato il morale a terra a tutti oltre a creare discontento, divisione, impennata di razzismo ed incertezza - nel corso delle settimane, guardandomi intorno, ho trovato sempre meno cose interessanti e rilevanti di cui scrivere dell'ambito della moda.
Di notizie ce ne sono centinaia al giorno su siti e blog, ma io, onestamente, non vedo piu' nulla di cosi' interessante su cui dare il mio punto di vista o anche solo far notare perche' notiziabile. Sicuramente il mio essere travolto da cosi' tante problematiche personali e del mondo in cui vivo, mi ha fatto mettere in drammatica prospettiva l'importanza del mio blog e del mondo della moda (per ora) ma credo che a monte ci sia proprio un problema di sostanza.
Seguo sempre con interesse e imparo molto ogni giorno, dalle osservazioni e dalle discussioni online di due persone, Maria Katia Doria e Daniel A. Colby, che da tempo osservano, commentano e criticano con fondatezza un sistema e un modo di fare moda che e' marketing, fumo e niente arrosto ormai da molte stagioni. Ammiro persone come loro che, non si fanno abbattere dalla poverta' di idee che circola, e che continuano a scrivere, postare e parlare di moda. Forse e giunto il momento di essere meno politicamente corretto e dire la mia al 100% o forse di chiudere il blog e andare off-line.
Vedremo.