Sara' il mio scetticismo temporaneo, sara' la stagione estiva prima di notizie di moda interessanti o il panorama moda piatto da molti punti di vista: dalle passerelle, ai negozi alla comunicazione. Da un paio di mesi rifletto e rimurgino su cosa si sia inceppato nel sistema e, lavorando tutti i santi giorni in un negozio di una catena di abbigliamento, sono proprio nell'occhio del ciclone.
Leggo e sento dire da molto tempo che la creativita' e stata soppiantata dal marketing e dalla commercialita', che l'online uccidera' i negozi tradizionali, che i clienti sono avidi di esperienze e non solo di prodotti. Parole, parole, parole ma poco si e' smosso negli ultimi anni. Arriva poi Alessandro Michele e si grida al miracolo! Io direi che piu' che genio Michele ha riportato il focus sul creare e raccontare la (sua) moda, creando un mondo di collezione in collezione, ampliandolo e rendendolo intellegibile - dopo loa prima sfilata quasi tutti ci siamo gratatti la testa cercando di capire cosa avesse sfilato, ora quando Gucci sfila sappiamo seguire il filo del discorso.
Pochi sono gli stilisti che raccontano storie ed incantano e finite le sfilate, ancora meno sono i giornalisti e gli addetti al settore che sanno continuare la narrazione come si deve. Instagram, i live di Facebook, Twitter e Snapchat sono il Bignami della moda, inadatti a rendere eccitante le collezioni di una stagione.
Molto meglio un post di Susie Bubble, un articolo di Alexander Fury o un servizio fotografico di Grace Coddignton. Questi tre, infatti, spendono tempo ed energie nell'andare oltre l'immagine di una sfilata, contestualizzando, spiegando e raccontando, con parole o scatti, cio' che a occhio nudo sembra solo una sequenza di abiti, accessori, trucco, parrucco e modelle che camminano avanti e dietro. ma a parte loro e forse altri che non conosco, il resto della comunicazione di moda e' di una noia mortale.
Arriviamo poi alla base della piramide: l'esperienza online e in negozio. La formula e-commerce e contenuti editoriali lanciata da Net-a-Porter ha funzionato, funziona tutt'ora ma comincia ad essere datata - non so voi, ma io i conteuti di questi siti non li leggo mai! Si va poi in negozio, parlo di shopping mall ( Selfrodges) e fast fashion e l'esperienza dov'e'? Non c'e'. La solita formula di musica, promozioni, customer service piu' o meno discreto, ma spesso assente e basta. la maggiorparte delle volte mi annoio a fare shopping e lo faccio il meno spesso possibile, pur amando la moda.
Dalla passerella passando per i media e poi i negozi, la magia ed il racconto di moda si e' completamente perso. Raccontare la moda? Missione Impossibile per ora.
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